Grandi domande

di Facheris Luca, Grandi Filippo, Micheli Marta, Nicolò Andrea e Panzeri Francesco

Come è nato il mondo? Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Qual è lo scopo della mia vita? Cosa c'è dopo la morte? Chi è Dio?

Questi sono esempi di domande che l'uomo si pone da sempre e che costituiscono il cuore della sua umanità. Se anche tu senti il bisogno di cercare una soluzione ai tuoi interrogativi sei nel posto giusto, questa è la sezione che fa per te. Qui trovi i pensieri di alcuni ragazzi che prendono seriamente l'urgenza di queste domande e a cui noi vogliamo dare spazio. 

Inoltre puoi dire la tua facendo click sul link sottostante.

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Risposte "orizzontali": L'uomo è solo una specie vivente? (di Facheris Luca)

La nostra curiosità ci porta a interrogarci e a rispondere ai nostri bisogni di vita, ma spesso le risposte trovate non sono sufficientemente appaganti ed anzi spesso ci spingono a nuovi e più alti interrogativi. Queste domande sono i quesiti fondamentali della vita le cui risposte non possono essere uguali per tutti. Per questo non cercheremo di dare la solita interpretazione da professoroni, ma di rispondere come faremmo in un'intervista.

Ho selezionato alcune domande che per alcuni versi possono essere insolite ma a mio parere molto interessanti:

Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

A mio parere la risposta è affermativa. Mi spiego meglio: anche se appena nasciamo nessuno di noi sa che cosa farà "da grande", a meno che siamo dei predestinati (come per esempio un erede al trono), per tutti gli altri comuni mortali questo progetto è estremamente peculiare e dovrebbe formarsi e consolidarsi gradualmente di pari passo con la propria crescita. D'altra parte, prima o poi ciascuno di noi si porrà la domanda: «Qual è lo scopo della mia vita»? Da sempre, l'uomo ha cercato di comprendere il significato e il progetto della propria esistenza. Questo tema è ricorrente in filosofia, letteratura, poesia e arte, ma i modi e i tempi di tale scoperta sono differenti per ciascuno di noi ed è fondamentale che il progetto scelto possa rivelarsi appagante e tale da portare alla realizzazione della propria identità.

Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Bene o male, giusto o sbagliato: non esiste una cosa razionalmente giusta e buona e una cattiva e sbagliata. Ognuno di noi, in base al proprio modus operandi, al proprio intelletto, alla propria filosofia di vita giudica ciò che vede o sente in diverso modo, così come tale scelta è strettamente legata al tempo: una cosa sbagliata cinquant'anni fa, oggi potrebbe essere tranquillamente considerata giusta mentre allo stesso modo potrebbe essere considerata diversamente nel futuro. Inoltre, una scelta giusta presa fuori tempo potrebbe non essere più tale, quindi bene o male lo decide spesso il tempo. Qualcuno sostiene che nella natura non c'è il male ed è l'uomo che lo introduce in quanto libero. Sembra quindi che la libertà stessa sia il male. Conseguentemente come regolarsi in questa difficile scelta? La migliore risposta mi pare venire dall'insegnamento di Gesù Cristo che diceva: "Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro ".

Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?

Questi interrogativi, oltre ad essere il titolo di un famoso dipinto del pittore francese Paul Gauguin realizzato nel 1897, rappresentano i quesiti che da sempre non solo artisti, pensatori e filosofi hanno cercato di rispondere, ma anche per l'uomo comune hanno significato una continua ricerca di risposte.

Chi siamo?

Siamo sicuramente una fra le milioni di specie animali e vegetali cha abitano o hanno abitato la Terra, ma abbiamo la poco invidiabile prerogativa di aver sopraffatto tutte le altre forme di vita, tanto da aver contribuito a parecchie estinzioni di specie e al depauperamento in modo sconsiderato delle risorse (non illimitate) del nostro Pianeta. Insomma siamo l'unica specie che è stata in grado di modificare le condizioni di vita tanto da mettere a serio rischio il futuro stesso del Pianeta e di tutte le forme di vita presenti.

Da dove veniamo?

Pare sempre più probabile che la vita sia arrivata sulla Terra miliardi di anni fa provenendo dallo spazio sotto forma di molecola aliena che poi si è evoluta in varie forme. È quindi possibile che siamo figli delle stelle.

Dove andiamo?

A causa dei disastri ambientali provocati al Pianeta dall'uomo, sembra che il futuro dell'umanità sia rivolto verso qualche altra galassia. Per questo, molti scienziati sono alla ricerca di pianeti gemelli della Terra per future colonizzazioni umane. Al momento la strada maggiormente percorribile è una sensibilizzazione e presa di coscienza dell'umanità sugli immediati cambiamenti degli stili di vita e delle politiche ambientali come recentemente ribadito dall' iniziativa di protesta della giovane attivista svedese Greta Thunberg.

Tante domande agli adulti (di una studentessa della classe seconda ITE)

Come giovane ho molte cose da dire che non sono ancora riuscita ad esprimere e tante domande da porre alle quali non so se riceverò mai risposta. In quest' epoca, la vita è cambiata molto. Non è più tutto come prima, come nel Medioevo, per esempio. È vero, a quei tempi la vita era difficile ma lo avrei preferito mille volte di più all'oggi, oppure avrei preferito vivere dal 1500 al 1800 che sono i miei secoli preferiti.

Gli adulti pensano spesso che i giovani non abbiano niente di cui preoccuparsi ma non è così. Tutti hanno delle preoccupazioni o dei problemi. Un adolescente può passare sempre inosservato per quanto sia calmo e può sembrare spensierato ma proprio quell' adolescente sta sperando nel profondo del cuore che qualcuno lo salvi. Sì, proprio così, sta sperando di essere salvato. Tutti vogliono essere salvati e nessuno vuole morire. Ma non sempre gli adulti lo capiscono. Gli adolescenti si uccidono in massa proprio per questo motivo, perché voi adulti non capite mai che dentro di loro stanno morendo. Molto tempo fa, Dante scrisse nella Divina Commedia che Dio ha in serbo un destino crudele per coloro che hanno osato togliersi la vita che egli ha donato loro. Ma a questo punto l'unica domanda che ci si può fare è perché Dio ci ha donato la vita se il nostro destino è soffrire? Lo fa forse per metterci alla prova e vedere come reagiremo?

Tuttavia credo proprio che questo faccia parte della lista delle domande alle quali non avrò mai una risposta soddisfacente Torniamo al discorso di prima. Stavo parlando del fatto che spesso gli adolescenti non vengono capiti. Si alzano dal letto con una maschera solida come un diamante, che gli adulti difficilmente riescono a spezzare. Ma voi dovete insistere prendete in mano un martello più solido della maschera e colpirla con tutta la forza che avete. Perché solo a quel punto vedrete la vera faccia dei vostri figli. Abbiate la pazienza di ascoltare i giovani quando parlano e non arrendetevi neppure se sono loro a respingervi, perché ne vale la pena. Se ci riuscirete loro vi saranno grati per sempre. Perché nel profondo sperano che voi lo facciate. Forse è questo quello che vuole Dio. Non so neanche se Lui esiste, ma spesso crediamo in Lui perché abbiamo bisogno di credere in qualcosa. Ma se esisti rispondi a queste domande: perché hai creato un mondo dove c'è così tanto odio? Qual è lo scopo della nostra vita se siamo destinati a morire? Perché hai creato la razza umana se essa si annienterà da sola? E perché hai creato dei sentimenti negativi come l'odio, la rabbia, la sofferenza di noi adolescenti, la vendetta...?

Le persone credono proprio per questo perché vogliono ricevere delle risposte.

La ricerca della felicità (di Besana Chiara 3BL)

Non c'è dubbio: la ricerca della felicità è il motore senza il quale un uomo finirebbe col fossilizzarsi e smettere di vivere. Ma mano a mano che ci evolviamo, paradossalmente, la serenità tanto agognata diventa sempre più lontana. Perché? Semplice: nel momento in cui la felicità è costante, smette di essere speciale. Cose che fino a qualche decennio fa erano grandi conquiste oggi sono scontate. E più il tempo passa, più il progresso va veloce. Lo dico per esperienza, nulla fa più male del vedere il giallo acceso ingrigirsi, per la gloria dei nostri demoni. I demoni! Coloro che ci bloccano, impedendoci di perseguire i nostri scopi. Di chi sono figli? Nessuno lo sa, sono sempre esistiti. Ma da cosa sono alimentati? Esatto, proprio dal progresso, o meglio dall'ansia e dalla crescita del numero di scelte possibili che esso porta con sé. Non si capisce più dove si deve andare, e i mass media non fanno altro che bombardarci di modelli da seguire. Sarebbe sciocco, nel 2019, parlare solo di apparenza fisica: su internet vediamo persone con l'acne, sovrappeso, amputate che appaiono felici e sono considerate eroi, modelli da seguire. «Vorrei essere come lui, ok, ma come caspita faccio»? Dopo esserci posti questa domanda, arriva il momento di accettare la dura realtà: non tutti ce la fanno. L'orizzonte si allontana sempre più, i mostri crescono e ci schiacciano. Anzi, nessuno ce la fa davvero! La felicità assoluta non si può raggiungere, altrimenti che senso avrebbe vivere? La verità è che ci si può arrivare molto, molto vicino. I nostri "modelli" hanno praticamente finito il quadro della loro vita, per fare un parallelo con l'arte. Ma quelli che non realizzano loro stessi non hanno più i pennelli, li hanno sequestrati i mostri. Ora, la mia idea è che nessun demone sarà mai più forte di un essere umano, a meno che quest'ultimo non glielo permetta. E poi sì, è vero, raggiungere il traguardo sembra spesso impossibile, ma mentre si lotta per raggiungerlo si può sostare su piccole isole gialle (il giallo è il colore della felicità), fino a quando non si sente il bisogno di un giallo più intenso, di una luce più brillante. "Tentare l'impossibile" è la chiave della realizzazione, ma è solo frapponendo dei mini-traguardi fra noi e la meta finale che possiamo rendere i nostri demoni più piccoli ed avere una vita quanto meno sana. La vita è una lotta fra noi e la coalizione fra un mondo che, progredendo chiede sempre di più e un'ambizione tossica, che è quella di un orizzonte che nessuno ha mai davvero raggiunto. Non possiamo sconfiggere questi due nemici di cui, del resto, siamo anche un po' figli, ma si può vincere qualche battaglia per un pezzo di felicità. 

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